domenica 5 dicembre 2021
Arte in vetrina è un progetto in collaborazione con Bi Box Art Space
Opera di Michela Cavagna
“Nel mio giardino ho piantato dei bulbi di iris. E ogni anno senza che io li guardi o curi più di tanto loro mi regalano delle fioriture magnifiche...un giorno, osservando un grumo di foglie adagiate sul terreno gelido, ghiacciato, della mattina, mi è venuta alla mente la trasformazione a cui va incontro la natura durante il periodo invernale. Ho cominciato a pensare alla ciclicità della vita delle piante, al tempo del trasformarsi in humus per dare linfa alla nuova vita che verrà l'anno successivo, al tempo della gestazione per la rinascita”.
Un riferimento implicito al momento che l'umanità sta attraversando. Così Michela Cavagna racconta le sue incisioni su carta Kozo, un omaggio alla cultura giapponese che spesso interpreta le stagioni e il loro scorrere nel tempo, dove silenzio e vuoto assumono un significato ricco di interpretazioni lasciate a chi le osserva.
I riferimenti ai principi estetici ed etici della cultura giapponese sono esplicitati nell'uso della stampa mokuhanga e nella tecnica sashiko del rammendo. Il BORO, l'arte che lo comprende, si fonda sul riutilizzo di vecchi tessuti rammendati per creare nuovi capi, elogia l'imperfezione, la sobrietà, il senso della circolarità delle cose, in questo modo si rimanda al concetto di rinascita.
Perché proprio gli iris e perché il ricorso ad una tecnica antica? La risposta è nella ricerca sofisticata, di riflessione, di indagine che Michela Cavagna impone a sé stessa e alla sua creatività, prima di produrre un manufatto artistico.
Gli iris sono fiori coltivati e venerati anche per le proprietà curative, utilizzati in cosmesi e fitoterapia. L'iris è simbolo di longevità nella fede cristiana, emblema delle gesta eroiche della nobiltà giapponese, polvere medica nell'antico Egitto. Nei suoi lavori acquisiscono il valore di una cura, un atteggiamento attivo di fiducia nella vita e in un recupero di una normalità in cui dopo la pandemia saremo certamente cambiati se sapremo fare una indagine su noi stessi. Le parole che ricama nei suoi disegni sono parole positive, di pacificazione, serenità dell’anima, di rispetto dei tempi della natura, dando valore anche ai silenzi come tempi pieni di contemplazione e del profumo dei fiori.
I riferimenti ai principi estetici ed etici della cultura giapponese sono dovuti al ricorso a una tradizione antica per raccontare l’oggi, in un quotidiano che deve essere sempre più sostenibile per garantire la bellezza del creato.